I grilli di agosto

I grilli di agosto Di sera i grilli portano via la calura del giorno.   Le colline, stagliate all’orizzonte sfumano al chiaroscuro.

Sulle foglie di vite riflessi di lucerne fissano per un attimo il vibrare delle ali.

Adolescenti in coppia scoprono la natura. Gli scintillanti chicchi d’uva moltiplicano quella luce dondolante, un leggero soffio di vento sorprende per un attimo quei volti. Eccolo fissati nel tempo. Ahimè! Infanzia di un tempo così caro, quel dondolio di luce mi porta con se, lontano, all’orizzonte quasi a placare la calura estiva, lampi di un temporale che sembra approssimarsi e che invece rimarrà distante .

A volte la distesa di grilli, cede la voce all’abbaiare di un cane, qua e là qualcuno tace, brevi istanti, poi il frinire riprende ed è di nuovo sottofondo musicale ai pensieri di un ragazzo .

Il passaggio a livello   a volte cigola, ragazzi di campagna imprudenti e festosi vi si dondolano, spinte e risate, voci e grida, il casellante stanco e accaldato seduto sul muro a secco acconsente con lento cenno del capo, ah la gioventù!

Sul tardi il rientro, genitori stanchi si avviano con fagotti dormienti sulle braccia e sulle spalle.

I fanciulli già dormono: praterie di grilli, prati profumati di fieno e stelle nel cielo su cui dondolano cigolanti passaggi a livello.

Ma già a vent’anni ci si perde per il resto del mondo e si dimentica.

“Abbeiuvà zè”