La bellezza del paesaggio italiano si fonda sugli alberi: i cipressi delle colline toscane, i pioppi della pianura padana, i vigneti delle Langhe, i maestosi olivi della puglia, non ultimi gli abeti e i larici delle montagne alpine.
L’uomo, il contadino, il coltivatore ha modellato questo paesaggio negli anni adattandosi al clima e al territorio, ha sviluppato una cultura legata alla tradizione e all’amore verso la natura e i suoi ritmi.
La natura ripete da tempo infinito i suoi cicli, il fuoco, le alluvioni, gli abbattimenti incontrollati, la trascuratezza nel suo mantenimento da parte dell’uomo, ma sempre risorge nonostante le sacrileghe invasioni e violenze.
Questa volta il respiro del bosco si è interrotto, spezzato da un vento violento e inaspettato, le radici rivoltate alla luce impietosa del cielo giacciono gridando aiuto e pietà, i maestosi abeti secolari sono distesi quasi ordinati nella loro caduta.
Amore, gratitudine, nostalgia verso i nostri alberi che non ci sono più a cui è stato inflitto un dolore mortale; il silenzio avvolge adesso i nostri boschi, forse dovremo amarli e rispettarli di più.
Buon Natale